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As noted on (and posted on) the QPR Italia Blog, an Italian interview with QPR Manager, De Canio. Below a web "translation," but to put it mildly, hard to translate!
Originally in DataSport - in Italian:
De Canio, cervello in fuga che ha stregato il Qpr
(Gigi De Canio, foto QPR) (AGM-DS) - 05/04/2008 8.13.04 - (AGM-DS) - Milano, 5 aprile - ‘Proud man walking’. Qualche anno fa Claudio Ranieri scrisse un’autobiografia intitolata cosi`. Lui, allenatore del Chelsea, italiano capace di farsi rispettare a Londra insegnando calcio. La definizione calza a pennello anche a Gigi De Canio. Il tecnico italiano e` ripartito alla grande dopo un anno sabbatico, riportando in auge le quotazioni del Qpr di Flavio Briatore e dimostrando tutte le proprie qualita` in una situazione non semplicissima. Chiamato dal club ultimo nella League Championship (Serie B inglese), e` in poco tempo riuscito a portare la squadra sino a un piazzamento sicuro. Al punto che ora in molti in Italia si stanno mangiando le mani per non averlo messo sotto contratto quando era ancora libero da impegni. Lo stesso non sta facendo lui. Per capirlo non ci vuole tanto, solo la voglia di spingersi sino al Middlesex, Harlington per la precisione, dove a pochi passi dall’aeroporto di Heathrow De Canio istruisce i ragazzi del Qpr allo ‘Sports Ground’, una struttura ‘collegiale’ nel pieno della campagna inglese. L’italiano e` gia` ‘gaffer’, il capo, e lo si vede quando durante l’allenamento impartisce ordini ai suoi in partitella. Inglese chiaro e semplici gesti eloquenti. Un piacere per gli occhi di chi assiste, se non vi fosse un vento ancora invernale a guastare il clima di una soleggiata mattina primaverile. Piacevole comunque. Come piacevole chiacchierare nell’ufficio di Mister De Canio, dove il manager ci accoglie per un’intervista a tutto tondo. Un tecnico che e` partito dal basso ed e` salito di gradino in gradino senza mai fare il salto doppio. E non ha perso l’umilta` di chi sa che per crescere serve migliorarsi costantemente, lavorando duro e non dimenticandosi delle origini.
Durante la stagione scorsa e` rimasto fermo dopo tanti anni d’attivita`. Come si e` comportato? Ne ha approfittato per un corso di aggiornamento?
‘Al di la` di rivedere un po’ tutte le mie idee e rivisitare il lavoro che avevo fatto, sono andato a vedere allenamenti di categorie inferiori. Per tanti motivi. Io ricordo quando allenavo in Interregionale o in C2. Ero un vulcano di idee. Mi piaceva sperimentare, avevo il tempo di leggere e studiare. Ogni allenamento diveniva una ricerca metodica e spasmodica di sistemi diversi. Ho sempre pensato che queste categorie, per il fatto che gli allenatori devono sempre arrangiarsi data la mancanza di mezzi, portino allo sviluppo di un ingegno particolare. Per fare il grande salto bisogna provare di tutto, lavorare sodo. E ammiro chi si trova in quelle condizioni. Ho cercato di andare in questa direzione’.
Quindi non e` andato a vedere le ‘grandi’?
‘Andare a vedere le grandi squadre e` anche utile, chiunque puo` insegnarti qualcosa. Ma c’e` un altro aspetto. Andare a vedere un collega significa anche andare a metterlo in difficolta`, sembra che tu possa andare a copiare. E poi, chissa`, un domani te lo trovi contro… Secondo me e` preferibile andare a vedere delle realta` piu` povere, dove ci sono comunque allenatori di qualita`. A me piacciono quei tecnici che hanno l’intelligenza di porsi in un modo diverso verso il calcio, cercando di sfatare alcuni luoghi comuni che in questo calcio circolano anche a livello dialettico. Sono persone che riescono a insegnare calcio, esprimendo concetti in modo nuovo ed efficace. Per me conta piu` questo del concetto tattico. Insegnare a fare gruppo e` una cosa non da poco’.
Poi dopo l’anno sabbatico arriva la chiamata del Qpr. Come ha vissuto la cosa?
‘Inizialmente non ero tanto interessato. Poi ho riflettuto, ho capito quanto erano interessati a me e quale era la volonta` della nuova societa`. Ho visto che c’era un’idea, un progetto. E l’ho apprezzato molto. Mi hanno ricontattato e mi sono detto disponibile. E poi e` arrivata una coincidenza. Mi trovavo a Londra per vedere una gara del Chelsea di Champions League. Mentre stavo per tornare a casa mi arriva la telefonata del Qpr. Non sapevano nemmeno che ero a Londra, quando gliel’ho detto mi hanno detto di passare in sede a parlare con Flavio Briatore. E li` ho sentito solo il progetto, non mi sono interessato di nulla. Della classifica non mi importava, mi fidavo delle mie capacita` e di quelle della societa`’.
Come e` stato l’impatto con Briatore?
‘Non lo conoscevo se non di fama, l’avevo incontrato una volta per caso ma lui non se lo ricordava nemmeno. Lui mi ha parlato di questa idea di fare calcio, della passione che aveva insieme ai propri soci. E mi ha convinto’.
Eppure e` un Briatore abbastanza sorprendente. Parlando nei giorni scorsi ha lasciato intendere di aver gia` capito come vanno le cose nel mondo del calcio e ha anche detto chiaramente che non sara` un nuovo Abramovich. Sentire una persona come lui dire che un presidente ricco non rende un club ricco e` significativo.
‘E’ proprio questo il bello. Ragionando per luoghi comuni c’e` l’idea che se una persona ha molti soldi ed entra nel calcio, dara` fondo a tutti i propri mezzi per comprare giocatori. In realta` non e` cosi`, ed e` questo che mi ha stimolato. C’e` il coinvolgimento di chi opera. Del sottoscritto e dei dirigenti. Dobbiamo adoperarci per dare il massimo con le risorse del club, non dei proprietari. Dobbiamo arrivare a un successo sportivo con la consapevolezza di essere giudicati da un uomo di sport, che sa riconoscere quello che stai facendo. Se sei riuscito a fare il grande passo di cui parlavo anche prima. Una societa` che produce una certa ricchezza deve sfruttare solo queste risorse. Forse cosi` il successo immediato e` difficile, ma le basi divengono solide. E nel tempo arriva tutto. Questo e` il successo. Non e` solo arrivare primi e vincere il campionato. Il successo non e` soltanto l’Inter che porta a casa lo scudetto, ma e` anche l’Udinese che arriva in Champions League o la sfiora soltanto. Il successo e` fare qualcosa di importante in modo proporzionale ai mezzi che hai. Sono risultati che si ottengono nel tempo e soltanto grazie al valore delle persone che vi operano, dei dirigenti e degli allenatori che dimostrano di avere un certo tipo di ingegno’.
Lei parla di tempo, pero` di fatto non ne ha avuto. E’ arrivato qui a fine ottobre e dopo due giorni ha vinto la prima gara contro l’Hull City. Come ha fatto? Arriva a Londra, in una realta` nuova con una lingua diversa e in una situazione difficoltosa. Poi piano la squadra esce dal guado ed e` ora nella parte sinistra della classifica.
‘Sono molto orgoglioso. Ci sono dei numeri che testimoniano il rendimento della squadra. Da ottobre a gennaio abbiamo tenuto una media punti che ci avrebbe visto arrivare a ridosso della zona playoff, migliorando anche il rapporto tra gol fatti e gol subiti. Da gennaio in poi, con i rinforzi del mercato, abbiamo fatto un ulteriore salto di qualita` che ci vedrebbe ora tranquillamente nei playoff. Il segreto e` semplice. Prima di tutto la disponibilita` dei giocatori. Non c’e` stato ostracismo verso lo straniero. Poi l’aiuto della societa`, che mi ha permesso di trasmettere le idee ai giocatori con un interprete nei primi giorni di lavoro. Le difficolta` ci sono state e ci sono. Ma si possono superare se c’e` la volonta`, la voglia di trovare la risposta a dei problemi. C’e` stata una crescita costante e si vede’.
Piu` o meno nello stesso periodo in cui e` arrivato lei, in Premiership e` sbarcato Juande Ramos, divenuto nuovo manager del Tottenham. Di lui si e` fatto un gran parlare, dato che avrebbe rivoluzionato i metodi del club, partendo sin dalla dieta dei giocatori. Lei ha fatto qualcosa di analogo?
‘Non ho fatto nulla di tutto questo. Ho fatto delle altre considerazioni. E’ difficile poter stravolgere delle abitudini, bisogna valutare il beneficio dei cambiamenti. Per me e` stato importante innanzitutto studiare, osservare, per cercare di capire che cosa nella mia esperienza potesse essere portato e che cosa potesse garantire dei veri benefici. Da qui alla fine del campionato mi sono concesso questo periodo di studio, poi vedro` quali cambiamenti apportare. Certo, trovare la chiave per fare rendere di piu` i miei giocatori e` fondamentale’.
Lo stesso discorso vale a livello tattico. Lei ha quasi sempre giocato con il 3-5-2, ed e` ora nella terra del 4-4-2…
‘Qui gioco con un 4-4-2 molto offensivo, quasi un 4-2-4 con due ali di spinta. Io sono arrivato in una realta` in cui si e` sempre giocato in un certo modo. E’ difficile cambiare, anche perche` ci sono delle conoscenze e dei movimenti acquisiti. Rimettere tutto in gioco per proporre qualcosa che conosco io ma che non so se conoscono loro e` un rischio. I tempi di apprendimento potrebbero essere pericolosi e anche non supportati da risultati. Sarebbe un’operazione anche poco divertente per i giocatori. Scalfire delle certezze rischia di essere un autogol. E poi sono un allenatore di calcio. Ho delle competenze generali. 4-4-2, 4-3-3, 3-5-2 hanno dei movimenti diversi, ma io li conosco e quindi sono io a dovermi adattare ai giocatori. Non loro a me’.
L’accoglienza della stampa e dei tifosi come e` stata?
‘Immagino che inizialmente ci fosse un po’ di scetticismo, dato che non sono un grande nome e prima si parlava di gente come Vialli. Poi mi hanno conosciuto, hanno visto come gioca la squadra. E ho sempre sentito la stima e la considerazione dei tifosi e un po’ di tutti’.
E’ qui da piu` di cinque mesi. Che idea si e` fatto del calcio inglese? In Italia vige ancora lo stereotipo di un ‘football’ spettacolare nel quale non ci sono polemiche, gli stadi sono sempre pieni e nessuno contesta gli arbitri.
‘Lo stereotipo e` in un qualche modo da sfatare. Pero` ci sono tante cose belle. Gli stadi sono sempre pieni, anche se si gioca una partita di Serie B ed e` martedi` sera. Se l’impianto tiene 25 mila spettatori ce ne sono altrettanti, se 10 mila idem. Vai allo stadio senza scorta, arrivi e scendi tra la gente. E non hai bisogno della scorta. I tifosi avversari si incrociano senza scontri. Ma questo non e` un fatto di calcio, e` un fatto di civilta`. Poi, per quanto riguarda le polemiche sugli arbitri, non ci sono quanto da noi perche` mancano tutti quei dibattiti mediatici. Ma ci sono, posso garantirlo. Anche qui l’arbitro con le sue decisioni rischia di condizionare il risultato di una partita. Pero` c’e` un’accettazione diversa, non si va avanti a discutere. Gli errori che fanno si fanno perche` sono parte del calcio. E il metro di valutazione e` assolutamente omogeneo, non ci sono interpretazioni da parte dell’arbitro. E quello che si fischia per una squadra lo si fischia anche per un’altra. Poi magari si lamentano entrambe, ma alla fine si accetta tutto. E’ un fatto piu` culturale che calcistico’.
Da qui invece come vede il calcio italiano? Si sente fortunato ad essere qui?
‘No, io non mi sento fortunato. Dico che ci sono delle diversita`. In Italia si vive un momento di transizione, particolare. E il discorso sfocia nel sociologico. Molto dipende dalla societa` in cui ci troviamo. La nostra tende a minimizzare tutto, forse bisognerebbe correggere alcune cose. Penso ad esempio alla certezza della pena. Qui se sbagli sei punito. Non e` che in Inghilterra non si sbaglia. Ma se ci sono errori paghi, se un tifoso si comporta male allo stadio viene subito portato fuori. E non si discute tanto. Il calcio in se`, forse, in Italia viene criminalizzato fin troppo. In realta` non e` cosi`, e` un aspetto importante della nostra societa`, con valori positivi’.
Chiudiamo con qualche aneddoto. E’ vero che qui a Londra la chiamano Di Canio e non De Canio?
‘No, si sbagliavano. Ma adesso devono correggersi per forza. Senno` non rispondo’.
Invece mi hanno detto che con l’inglese e` migliorato molto. La vedono anche discutere in inglese con la stampa…
‘Si` si`, sono qui, studio tutti i giorni. Io voglio imparare bene’.
Un italiano a Londra come sta? Ha nostalgia di casa?
Non risponde, sorride e basta.
Si dice che sia stato lei a convincere Marco Materazzi, rigorista a Berlino, a tirare dagli undici metri. E’ vero?
‘Sinceramente non mi ricordo, non so se fosse restio. So che quando era arrivato a Carpi avevo visto che aveva questo calcio forte e tirava punizioni e rigori in allenamento. L’ho fatto rigorista ed e` divenuto secondo cannoniere della squadra in soli sei mesi con noi. Pero` non voglio attribuirmi meriti’.
Invece con Coco come e` andata?
‘Niente di particolare. Flavio, senza impormi nulla, mi ha proposto questa ipotesi, io sono stato molto felice molto ben disponibile. Si trattava di rigenerare un giocatore forte, di riportare al calcio una bella persona. Quindi ho aspettato che si liberasse dai propri impegni, dopo un mese e` venuto qui. Abbiamo parlato, mi sembrava disponibile ed entusiasta. Ha iniziato una preparazione personalizzata con noi. Dopo un paio di giorni, una mattina che doveva venire qui, non si e` presentato. E mi hanno informato che aveva cambiato idea’.
Chiudiamo sorridendo. Lei, italiano all’estero, si sente piu` esiliato, emigrato per far fortuna o cervello in fuga?
‘Mi piace piu` l’idea del cervello in fuga’. E via con un’altra risata…
Data Sport
ENGLISH WEB TRANSLATION Alta Vista Babel Fish Translation
De Canio, brain in escape that has stregato the Qpr ` Proud man walking'. Some year it makes Claudius Ranieri wrote an entitled autobiography cosi`. It, trainer of the Chelsea, able Italian makes itself to respect to London teaching soccer. The definition paint-brush stocking also to Gigi De Canio. The shared Italian technician e` to the large one after a sabbatico year, bringing back in auge the quotations the Qpr di Flavio Briatore and demonstrating to all own qualita` in one the not simplest situation. Called from the last club in the League Championship (English B Series), e` in little successful time to carry the square until to a sure placing. To the point that hour in many in Italy is eating the hands in order not to have put it under contract when it was still free from engagements. The same one is not making he. In order to understand it to not it wants a lot us, only it wants to be pushed until to the Middlesex, Harlington for the precision, where to little steps from the airport of Heathrow De Canio it instructs the boys of the Qpr to ` the Sports Ground', one structure ` collegiale' in the full load of the English campaign. The Italian e` gia` ` gaffer', the head, and one looks at when during the training gives orders to its in partitella. Clear English and simple eloquent gestures. A pleasure for the eyes of who assists, if not there were a still winter wind to put out of order the climate of one sunny primaverile morning. Pleasant however. Like pleasant chatting in the office of Mister De Canio, where the manager it receives us for an interview to all round. A left technician who e` from the bottom and e` salted of step in step without never to make the jump double. And he has not lost the umilta` who knows that in order to grow servants to improve itself, working constantly hard and not forgetting themselves about the origins. During the past season e` remained firm after many years of attivita`. How e` involved? Of it he has been useful for a refresher course? ` To of la` see again po' all my ideas and rivisitare the job that I had made, have gone to see training of inferior categories. For many reasons. I memory when I trained in Interregional or in C2. I was a volcano of ideas. It appealed to to me to experiment, I had the time to read and to study. Every training became a methodical and spasmodic search of various systems. I have always thought that these categories, for the fact that the trainers must always manage given the means lack, carry to the development of a particular talent. In order to make the great jump it must try of all, to work hard. And I admire who is found in those conditions. I have tried to go in this direzione'. Therefore e` not gone to see the ` grandi'? ` Andare to see the great squares e` also useful, anyone puo` to teach something to you. But there e` an other aspect. To go to see a colleague means also to go to put it in difficolta`, seems that you can go to copy. And then, chissa`, tomorrow you it finds against... According to preferibile me e` to go to see of the realta` piu` poor, where there are however trainers of qualita`. To me piacciono those technicians who have intelligence of porsi in a various way towards soccer, trying to sfatare some common places that in this soccer they circulate also to dialectic level. They are persons who succeed to teach soccer, expressing concepts in new and effective way. For me he counts piu` this of the tactical concept. To teach to make group e` one what does not give poco'. Then after the sabbatico year the call of the Qpr arrives. How has lived the thing? ` Initially I was not a lot interested. Then I have riflettuto, I have understood how much were interested me and which it was the volonta` of the new societa`. I have inasmuch as there was an idea, a plan. And I have appreciated it a lot. They have ricontattato to me and they are said to me available. And then e` arrived one coincidence. I found myself to London in order to see one contest of the Chelsea di Champions League. While I was in order to return to house me arrives the telephone call of the Qpr. They did not know not even that I was to London, when gliel' I have said have said to pass to me in center to speak with Flavio Briatore. And li` I have only felt the plan, are not interested to me of null. Of it classifies did not import to me, I trusted myself mine capacita` and those of the societa` '. How e` be the impact with Briatore? ` I did not know it if not of reputation, I had once met it for case but he not if it remembered it not even. It has spoken to me about this idea to make soccer, of the passion that had with the own associates. And he has to me convinto'. Nevertheless e` a enough amazing Briatore. Speaking some days before it has left to mean to have gia` understood as the things in the world of soccer go and also have clearly said that not sara` a new Abramovich. To feel a person like he to say that a rich president does not render meaningful a club rich e`. ` E' just this the beautiful one. Reasoning for places common e` the idea that if a person has many moneies and enters in soccer, dara` deep to all the own means in order to buy players there. In realta` not e` cosi`, and e` this that has stimulated to me. There e` the involvement of who work. Of the undersigned and the leaders. We must be striven for giving the maximum with the resources of the club, not of the owners. We must arrive to sport succeeding with the knowledge of being judges to you from a sport man, that it knows to recognize what you are making. If six successful one to make the great step about which I spoke before also. Societa` that it produces a sure wealth must take advantage of only these resources. Perhaps cosi` difficult the immediate happened one e`, but the bases become solid. And in the time it arrives all. This e` the happened one. E` not to arrive first and only to gain the championship. Happened the not e` only Inter that door to house the badge, but e` also the Udinese that arrives in Champions League or only grazes it. The happened one e` to make something of important in way proporziona them to the means that you have. They are turns out you that only thanks to the value of the persons who operate to you, of the leaders and the trainers are obtained in the time and who demonstrate of having a sure type of ingegno'. It speaks about time, pero` of fact has not had any. E' arrived here to fine October and after two days has gained the first contest against the Hull City. How it has made? It arrives to London, in one realta` new with one various language and in one difficult situation. Then slowly the square exits from the guado and e` hour in the left part of classifies. ` They are much proud one. There are of the numbers that testify the rendering of the square. From October to January we have held one medium points that it would have seen to us to arrive to ridosso of the zone playoff, improving also the relationship between made goals and endured goals. From January in then, with it reinforces of the market, we have made an ulterior jump of qualita` that you would see hour to us in the playoff calmly. The simple secret e`. First of all the disponibilita` of the players. Not there e` be ostracism towards the alien. Then the aid of the societa`, than has allowed to transmit the ideas me to the players with an interpreter in the first days of job. Difficolta` us they have been and there are. But they can be exceeded if there e` the volonta`, it wants to find the answer to it to of the problems. There e` be one constant increase and vede'. Piu` or less in the same period in which e` arrived she, Premiership e` disembarked Juande Ramos, become new manager of the Tottenham. Of he e` made a large one to speak itself, since rivoluzionato the methods of the club, leaving sin from the diet of the players. It has made something of analogous? ` I have not made null of all this. I have made of the other considerations. E' difficult to be able to stravolgere of the habits, must estimate the benefit of the changes. For me e` be important in the first place to study, to observe, in order to try to understand that what in my experience could be carried and that what could guarantee of the true benefits. From to the end of the championship they are granted this period to me of study here, then vedro` which changes to bring. Sure, to find the key in order to make to render of piu` my players e` fondamentale'. The same speech is worth to tactical level. It has nearly always played with the 3-5-2, and e` hour in the earth of 4-4-2... ` Here game with a 4-4-2 much offensive one, nearly a 4-2-4 with two wings of push. I have arrived in one realta` in which e` always played in a sure way. E' difficult to change, also perche` is of the acquaintances and the acquired movements. To replace all in game in order to propose something that I know but that I do not know if they know e` a risk. The times of learning could be dangerous and also it does not support from turns out to you to you. It would be an operation also little amusing for the players. Scalfire of the certainties risks to being an own-goal. And then they are a soccer trainer. I have of the competences generates them. 4-4-2, 4-3-3, 3-5-2 has of the various movements, but I know them and therefore they are I to having to me to adapt the players. Not they to me'. The acceptance of the press and the tifosi like e` be? ` Immagino that initially there was a little skepticism, since they are not a great name and before it was spoken about people like Vialli. Then they have known to me, have seen as the square plays. And I have always felt the esteem and the consideration of the tifosi and a little tutti'. E' here from piu` of five months. Which made idea e` of English soccer? In Italy vige still the stereotype of a ` football' spectacular in which not there are controversies, the stages are always full and nobody contests the wills. ` the stereotype e` in a some way to sfatare. Pero` is many beautiful things. The stages are always full, even if one left of B Series is played and e` martedi` evening. If the system holds 25 mila watching ce is as many, if 10 mila ditto. You go to the stage without supply, arrives and you come down between people. And you do not have need of the supply. The opposing tifosi are intercrossed without crashs. But this not e` a soccer fact, e` a fact of civilta`. Then, as far as the controversies on the wills, not those are how much from we perche` lack all are debated mediated to us. But there are, I can guarantee it. Also the arbitrator with its decisions risks here to condition the result of one separated. Pero` there e` a various acceptance, is not ahead gone to discuss. The errors that they make make perche` are part of soccer. And the absolutely homogenous meter of appraisal e`, not is interpretations from part of the arbitrator. And what it is hissed for a square it hisses also for an other. Then both are even complained, but to the end chip ax all. E' a cultural fact piu` that calcistico'. From here instead as it sees soccer Italian? Feels itself here lucky person to being? ` Not, I do not feel lucky person. I say that there are of the diversita`. In Italy a moment of transition, particular is lived. And the speech sfocia in the sociological one. A lot depends on the societa` in which we find ourselves. Perhaps ours stretches to diminish all, would have to correct some things. Task as an example to the certainty of the pain. Here if mistakes six punished. Not e` that in England it is not mistaken. But if there are satisfied errors, if a tifoso is behaved badly to the stage comes endured carried outside. And a lot is not discussed. Soccer in se`, perhaps, in Italy comes too much criminalized end. In realta` not e` cosi`, e` an important aspect of ours societa`, with values positivi'. We close with some anecdote. True E' that to London calls it here Of Canio and not De Canio? ` Not, they were mistaken. But now they must be corrected by force. Senno` not rispondo'. To instead they have said me that with English e` improved a lot. They see also to discuss in English with the press... ` Si` si`, is here, study every day. I want to learn bene'. An Italian to London as he is? He has house nostalgia? He does not answer, sorride and enough. He says himself that she has been she to convince Mark Materazzi, rigorista to Berlin, to pull from the eleven meters. True E'? ` Sincerely not me memory, I do not know if it were restio. I know that when had arrived to Carpi I had inasmuch as it had this strong soccer and it pulled punishments and rigors in training. I have made rigorista and e` become according to single cannoneer of the square in six months with we. Pero` I do not want to be attributed meriti'. Instead with the gone Coco like e`? ` Nothing of particular. Flavio, without impormi null, has proposed me this hypothesis, I has been much happy a lot very available. It was dealt to regenerate a strong player, to bring back to soccer one beautiful person. Therefore I have waited for that one got rid from the own engagements, after a month e` come here. We have spoken, me he seemed available and enthusiastic. Preparation personalized with we has begun one. After a pair of days, a morning that had to come here, e` not introduced. And they have informed to me that it had changed idea'. We close sorridendo. It, Italian to the foreign country, feels itself piu` esiliato, emigrating in order to make fortune or brain in escape? ` she appeals to piu` the idea to Me of the brain in fuga'. And via with other risata...
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